AGE-C Aging and Gender in European Cinema

AGE-C Ageing and Gender in European Cinema

Il progetto, coordinato dalla Goethe Universität di Francoforte, è tra i sei selezionati dalla Volkswagen Stiftung per un finanziamento quadriennale. Tra i partner coinvolti anche l'Università di Udine

Basta solo pronunciare parole come star, divo o celebrità, basta solo menzionare Hollywood ed è automatico: quasi per inerzia si crea nella mente dello spettatore medio l'associazione a concetti quali giovinezza, seduzione, successo, bellezza. Tuttavia l'orizzonte cinematografico non si limita alle colline californiane – e a questo punto la domanda si fa interessante: al di là dei modelli di splendore e divismo hollywoodiani, se spostiamo la nostra attenzione sulla produzione europea e sul suo modo di rappresentare genere, età e benessere, in che misura il cinema è in grado di plasmare la percezione degli spettatori di tali realtà, e in che misura invece è lui stesso a essere influenzato dalle trasformazioni sociali che interessano il pubblico e che vanno a definire nuovi modelli alternativi per il grande schermo?
L'Europa è un territorio in cui il diffuso benessere fisico e sociale ha progressivamente elevato le aspettative di vita e, dunque, mutato la composizione generazionale del pubblico nelle sale cinematografiche. Numerose figure divistiche, largamente riconosciute e premiate, da Sofia Loren a Carmen Maura, da Helen Mirren a Catherine Deneuve, sembrano indicare una longevità professionale e della celebrità sconosciute ad altri contesti produttivi. Quanto la produzione ha reagito e interloquito con questa mutazione?

È appunto questo l'interrogativo che sta alla base del progetto AGE-C Ageing and Gender in European Cinema, coordinato dal prof. Vinzenz Hediger (Goethe Universität di Francoforte sul Meno), forte della collaborazione di quattro partner europei – l'Université Sorbonne Nouvelle-Paris 3 (Prof.ssa Raphaelle Moine), il King's College di Londra (Prof.ssa Belén Vidal), la Sapientia Universitas Cluj-Napoca (Prof.ssa Andrea Virginás) e l'Università degli Studi di Udine (Prof. Francesco Pitassio) –, che di recente la Volkswagen Stiftung ha deciso di selezionare e sostenere con un cospicuo finanziamento che coprirà un periodo di quattro anni. Il progetto si inquadra nella più ampia iniziativa Challenges for Europe: The Graying Continent, e si propone di indagare le strutture interpretative dell'anzianità e del genere nella cultura mediale europea, combinando analisi quantitative e qualitative, studi sulla produzione e metodi digitali, e coinvolgendo nella ricerca numerosi giovani studiosi, affinché possano diventare interpreti delle implicazioni sociali e politiche di queste rappresentazioni e diffondere tali conoscenze attraverso l'insegnamento e l'attività accademica, ma anche tra i responsabili politici e nell'opinione pubblica.

In questo quadro generale, l'unità di ricerca udinese, coordinata dal prof. Pitassio, procederà in sinergia con il CUG d'Ateneo e con Active Ageing, il gruppo interdisciplinare sull'invecchiamento attivo dell'Università di Udine, nonché con diverse istituzioni culturali e produttive a livello nazionale quali Unita, il Fondo Audiovisivo FVG e il Trieste Film Festival.