Cos'è

Gli scopi  di queste due giornate sono : far conoscere a tutti il potenziale di IOT sul quale si gioca il nostro futuro; far nascere idee in forma virale oltre le tradizionali distinzioni tra i mestieri, i lavori, i saperi, i generi; far incontrare chi può avere idee e chi può farle diventare opportunità; coinvolgere il più possibile soggetti istituzionali e industriali, artigiani, etc.etc.; produrre alla fine un video (docufilm) che possa poi essere diffuso al di fuori del festival; far ricadere questo “spirito del tempo” nelle molte trame dell’Università (non solo per quella di Udine); far in modo che alla fine si definisca collettivamente un programma da proporre a Università, Regione, Confindustria, Confartigianato etc. etc. per una piattaforma con un “accordo di scopo” per iniziative su questo settore nella forma dell’hackaton o anche in altre modalità da elaborare caso per caso.Dopo le conclusioni, chi vorrà, potrà seguire gli organizzatori che si sposteranno verso Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea,  per ascoltare Giuseppe O.Longo,  filosofo e matematico, che farà una lezione Sulla singolarità cognitiva. La domanda da fare oggi ai filosofi lì riuniti per un dialogo con O.Longo è , in fondo, molto semplice: “Sempre abbiamo parlato tra di noi e ci siamo interrogati sulle  cose per renderle a noi utili, nell’IoT parliamo con le cose e le cose parlano tra di loro, cosa può accadere se le cose non avessero nessuna intenzione di parlare con noi?”  Non è questa domanda radicalmente filosofica?