INFORMAZIONI SU

Filosofia del linguaggio

Programma dell'insegnamento - Corso di laurea magistrale interateneo in Filosofia - Filosofia del linguaggio

Docente:  prof.ssa Marina Sbisà    sbisama@units.it

Crediti e ore di lezione: 9 CFU, 45 ore

Competenze da acquisire

Alla fine del corso lo studente dovrà:

-       conoscere la tematica trattata, i concetti e le teorie degli autori in programma

-       saper inserire la tematica trattata nel contesto della Filosofia del linguaggio

-       saper confrontare concetti e teorie e argomentare pro e contro le tesi discusse nel corso

Contenuti del corso

Significato e soggetto: il caso del discorso di finzione.

Il corso si propone di affrontare una tematica centrale della filosofia del linguaggio: il ruolo del soggetto nei confronti del linguaggio, della produzione di senso e dell’azione linguistica, prendendo in considerazione in particolare il caso rivelatore del discorso di finzione. Un tema centrale della filosofia del linguaggio e in particolare della pragmatica è il ruolo dell’intenzione del parlante nel determinare il significato di un enunciato, sostenuto in modo influente da H. P. Grice. Questa analisi si combina con la tesi che i proferimenti di enunciati non hanno semplicemente significato ma anche forza, cioè eseguono quelli che J.L. Austin ha chiamato atti illocutori, generando una nozione di atto linguistico fortemente legata alla nozione di intenzione comunicativa del parlante. Jacques Derrida ha attaccato la nozione di atto linguistico proprio su questo aspetto, prendendo spunto dalla posizione appena accennata di Austin su alcuni tipi di situazione comunicativa in cui entra un elemento di finzione (poetica o narrativa). Il corso analizzerà il contrasto fra le prospettive di Derrida, di Austin, e di J.R. Searle, sviluppandosi poi nella direzione di una analisi del discorso di finzione che tenga conto delle problematiche sollevate. A questo fine si terrà conto anche delle teorie sulla finzione proposte in filosofia analitica, e della analisi sociologica della finzione fatta da Goffman (soprattutto nel volume Frame Analysis). La tipologia delle situazioni di finzione è complessa e per la loro comprensione, come anche quella delle situazioni in cui si vuole interagire o comunicare “sul serio”,  non basta la nozione tradizionale e individualistica di soggetto, ma è necessario ragionare in termini di dinamiche intersoggettive.

Attività e metodi

Il corso prevede sia lezioni frontali, comunque aperte alla discussione, che riunioni a carattere seminariale in cui saranno sollecitate presentazioni da parte degli studenti.

Modalità della valutazione

L’esame finale consiste in una prova orale che verificherà anzitutto la comprensione delle opere lette o delle tematiche trattate, e la capacità dello studente di darne una ordinata esposizione. Su questa base verificherà inoltre la comprensione delle differenze fra le varie nozioni e prospettive acquisite dallo studente e la sua capacità di confrontarle criticamente e mediante argomentazione.

Durante il corso saranno create occasioni di discussione seminariale e gli studenti saranno invitati a contribuire brevi relazioni orali su articoli o capitoli di libro in programma d’esame o dalla letteratura primaria e secondaria internazionale sui temi del corso (se possibile in lingua inglese), nonché a partecipare alla discussione sulle relazioni altrui. Il contributo dello studente alle discussioni sarà preso in considerazione nell’assegnazione del voto finale.

Testi e materiali di studio

Costituiscono programma d’esame:

Per 1 cfu:

J.L. Austin, “Pretending”, in J.L. Austin, Philosophical Papers, Oxford University Press, Oxford 1979 III ed., tr. it. in Saggi filosofici, Milano, Guerini, 1993 (II ed.)

S. Cavell, What did Derrida want of Austin? In Philosophical Passages: Wittgenstein Emerson Austin Derrida, Blackwell Oxford 1995, pp. 43-65.

J. Derrida, Signature evenement contexte, 1972,  trad. it. Firma evento contesto, in Limited Inc., Cortina Milano 1997, pp. 3-33.

P. Grice, “Il significato” (tr.it.), in Logica e conversazione, Bologna: Il Mulino 1993.

J.R. Searle, “The logical status of fictional discourse” 1975, trad. it. “Statuto logico della finzione narrativa”. Versus. Quaderni di studi semiotici 19-20, pp. 149-162.

 

Per 3 cfu:

J.L. Austin, How to do things with words (II ed.), tr. it. Come fare cose con le parole, Genova, Marietti, 1987;

E. Goffman, Frame Analysis, 1974, trad. it. Frame Analysis, Armando Roma 2001, cap. 2, 3, 4, pp. 65-162.

A. Voltolini, Finzioni, Laterza, Roma-Bari 2010.

 

I testi che lo studente darà  prova di conoscere e saper esporre con consapevolezza citica devono ammontare complessivamente a 9 cfu.

 

Gli studenti non frequentanti possono inoltre consultare i seguenti testi di carattere generale riguardanti la filosofia analitica del linguaggio o la pragmatica del linguaggio:

M. Santambrogio (a c. di), Introduzione alla filosofia analitica del linguaggio, Bari, Laterza, 1992;

M. Sbisà, “Teoria degli atti linguistici” (nel sito web personale della docente, pagina Scritti on line; se non disponibile, si prega di avvisare la docente);

C. Bianchi, Pragmatica del linguaggio, Roma-Bari, Laterza 2003.

D. Marconi, La filosofia del linguaggio da Frege ai giorni nostri, Torino, UTET, 1999;

P. Casalegno, Filosofia del linguaggio, Roma, Carocci, 2001;

eventuali materiali didattici della docente presenti nel suo sito web personale.

Questi testi non saranno essi stessi materia d’esame.

Avvertenze

Nel caso lo studente sia in grado di farlo, è preferibile che, compatibilmente con la disponibilità in biblioteca, legga gli autori in lingua originale.

Per gli studenti che non hanno sostenuto esami di Filosofia del linguaggio nella laurea triennale, o per altre esigenze specifiche: sono possibili accordi per un programma personalizzato.