INFORMAZIONI SU

Obiettivi e sbocchi professionali

Di seguito sono riportati gli obiettivi formativi specifici, gli sbocchi professionali e una breve descrizione del progetto formativo del corso di laurea magistrale in Ingegneria civile (classe LM-23) per un approfondimento consulta la sezione “Qualità della formazione” dal menu qui accanto.

La figura professionale dell'ingegnere civile magistrale deve oggi essere in grado di operare ai più alti livelli sia nella libera professione sia nelle imprese e nella pubblica amministrazione, anche in ambito europeo, unendo sinergicamente capacità e conoscenze tecnico-ingegneristiche a capacità organizzative e di coordinamento. Deve essere, infatti, in grado di esaminare, analizzare e risolvere in maniera autonoma, con strumenti aggiornati e innovativi, problemi di ingegneria civile complessi o che richiedano un approccio interdisciplinare.

Coerentemente con tale figura professionale, il Corso di laurea magistrale in Ingegneria Civile, in relazione anche alle specificità e alle richieste occupazionali del territorio, alle condizioni locali di rischio (sismico, idraulico, ambientale, ecc.) e alle caratteristiche del patrimonio edilizio esistente, si configura come solidamente fondato su alcune discipline relative all'analisi e alla progettazione delle strutture nuove e degli interventi sulle esistenti, integrate da attività didattiche mirate alla progettazione delle opere civili ed edili.

La formazione degli allievi viene fondata su insegnamenti che da una parte rafforzano la preparazione ingegneristica acquisita nel Corso di Laurea triennale, e dall'altra introducono elementi che concorrono a delineare in maniera più completa la preparazione necessaria per ricoprire funzioni di responsabilità nel processo di progettazione e di gestione delle opere civili, anche con riferimento alle loro interazioni con il territorio.
Esso si organizza, quindi, in due livelli. Il primo intende sviluppare conoscenze essenziali per la formazione dell'ingegnere magistrale civile nei campi dell'analisi e del calcolo strutturale, della progettazione di opere civili e di edilizia e dell’intervento su quelle esistenti. Il secondo livello ha invece la finalità di offrire allo studente la possibilità di approfondire discipline più strettamente legate a specifici ambiti teorici o professionali d'interesse, attraverso due distinti percorsi consigliati, denominati Strutture ed Edilizia.

In tale ottica, l'offerta formativa si arricchisce di un ventaglio di discipline opzionali, al fine di consentire tanto un affinamento delle competenze, quanto un’eventuale loro integrazione con contenuti propri di una preparazione interdisciplinare.
La possibilità di configurare percorsi formativi personalizzati all’interno dei due percorsi consigliati, tramite la libera scelta di alcuni moduli d'insegnamento, consente infatti allo studente sia di costruire un proprio curriculum di alta specializzazione in alcuni settori sia di configurare una preparazione professionale a largo spettro, solida e tale da rispondere alle richieste occupazionali in diversi ambiti e ruoli, pubblici e privati, intercettando tanto le esigenze tradizionali che quelle più innovative.

In tal senso, l'introduzione, a partire dall'a.a. 2013-14, di una serie di insegnamenti opzionali in lingua inglese persegue un duplice obiettivo: da un lato favorire la mobilità studentesca e l'attrattività verso gli studenti stranieri, anche nel contesto di progetti multiculturali di ampio respiro, dall'altro dotare la formazione di un carattere più internazionale, funzionale all'accesso a ulteriori corsi di specializzazione (ad esempio, Master) o al terzo livello universitario (Dottorato) da svolgersi anche all'estero, o comunque in un contesto multinazionale.

Coerentemente con la figura professionale che si intende formare, il corso di laurea magistrale in Ingegneria civile si configura come solidamente fondato su alcune discipline relative all'analisi e alla progettazione strutturale, anche in relazione alle condizioni sismiche locali e di vetustà del patrimonio edilizio, integrate da attività didattiche mirate alla progettazione delle opere civili e di edilizia. L'offerta formativa si arricchisce, inoltre, di un ventaglio di discipline opzionali, al fine di consentire all'allievo approfondimenti specifici di interesse, finalizzati tanto a un affinamento delle competenze, quanto ad una eventuale loro integrazione con contenuti propri di una preparazione interdisciplinare.
Il percorso formativo del laureato magistrale in ingegneria civile si articola, in tale ottica, in due gruppi di discipline finalizzati, rispettivamente, alla formazione comune nell'ambito dell'analisi e del calcolo strutturale e della progettazione di opere civili e di edilizia e a una ulteriore formazione, mirata, a seconda delle opzioni, all'approfondimento di tali competenze o alla loro integrazione.

Relativamente agli obiettivi formativi, oltre a quelli previsti dalla legge per la classe di laurea magistrale LM-23 Ingegneria civile, i laureati magistrali in Ingegneria civile dovranno:
- acquisire le conoscenze teoriche e pratiche base necessarie per la progettazione e la verifica delle opere e dei manufatti finalizzati all'utilizzazione delle acque, allo smaltimento delle acque pluviali e alla sistemazione idraulica del territorio, con particolare riferimento alle reti idrografiche naturali, alle reti di bonifica ai sistemi di acquedotto per uso potabile e irriguo e agli impianti idroelettrici;
- conoscere in maniera dettagliata le specificità della progettazione di infrastrutture ferroviarie e infrastrutture aeroportuali;
- conoscere i principi fondamentali della meccanica delle terre e saperli applicare ad alcuni problemi dell'ingegneria civile.
Dovranno inoltre conoscere almeno 2 su 3 dei seguenti insiemi di contenuti disciplinari:
- i teoremi dei lavori virtuali per il continuo tridimensionale, le formulazioni energetiche del problema dell'equilibrio elastico, il problema di de Saint-Venant del taglio flessione-torsione, con particolare riguardo alle sezioni a spessore sottile, il problema della torsione non uniforme delle travi, i fondamenti della teoria delle piastre e delle lastre e le tecniche di risoluzione di casi di rilevanza pratica;
- i fondamenti teorici e le tecniche di risoluzione dei problemi della dinamica lineare per sistemi discreti, le tecniche di discretizzazione di semplici modelli strutturali, l'analisi di risposta spettrale e i relativi riferimenti normativi;
- il metodo degli elementi finiti applicato a semplici modelli della meccanica strutturale e alle strutture intelaiate e dell'implementazione del metodo al calcolatore, al fine di saper impostare una corretta modellazione strutturale e l'interpretazione dei risultati.
I laureati dovranno inoltre:
- saper impostare l'analisi delle sollecitazioni sismiche nelle strutture, a partire dalla definizione del terremoti di progetto, conoscere le caratteristiche delle interazioni struttura-fondazione-terreno, saper applicare l'analisi modale;
- conoscere le teorie e le tecniche innovative rivolte alla concezione di strutture in cemento armato, acciaio e muratura, anche in relazione alla risposta sismica degli elementi strutturali, e saper utilizzare criticamente programmi di calcolo automatico commerciali, per il loro dimensionamento;
- conoscere gli aspetti generali e i metodi di analisi e verifica, anche sotto l'azione sismica, delle costruzioni esistenti in muratura e le problematiche connesse con l'analisi dei dissesti, le tecniche di indagine e accertamento diagnostico, le strategie di intervento;
- conoscere i fondamenti storici e riferimenti teorici degli interventi sul costruito, le analisi geometrico - dimensionali, tipologiche e tecnico - costruttive, preliminare agli interventi sul costruito, i processi di degrado, alterazione e dissesto; conoscere le tecniche per gli interventi di conservazione, risanamento, adeguamento strutturale e funzionale.

Il percorso formativo del laureato magistrale in Ingegneria civile si articola, in tale direzione, su due livelli:
- formazione comune nell'area delle discipline caratterizzanti degli ambiti dell'ingegneria civile (Costruzioni idrauliche, marittime e idrologia; Geotecnica; Strade, ferrovie, aeroporti; Tecnica delle costruzioni; Architettura tecnica);
- formazione distinta, che segue un percorso a scelta dell'allievo, nell'ambito delle discipline caratterizzanti e affini, che prevede possibili approfondimenti nel campo delle discipline dell'Idraulica e delle Costruzioni idrauliche, marittime e idrologia; della Topografia e cartografia; della Scienza delle Costruzioni; della Tecnica delle costruzioni, dell’Architettura tecnica, della Produzione edilizia e della Metallurgia della Tecnica e pianificazione urbanistica; della Fisica tecnica ambientale; dell'Analisi matematica.
Il primo livello intende sviluppare conoscenze approfondite che si ritiene debbano caratterizzare la formazione strutturante l'ingegnere magistrale civile che si trovi ad operare tanto in ambito pubblico che privato. Il secondo livello intende invece offrire allo studente la possibilità di approfondire discipline più strettamente legate all'ambito teorico e/o professionale di interesse, in vista di una formazione capace di rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro di qualità, pubblico e privato, intercettando tanto le esigenze tradizionali, che quelle più innovative.
L'introduzione dall'a.a. 2013-14 di alcuni corsi opzionali in lingua inglese ha come obiettivo formativo quello di fornire ai laureati del Corso di laurea in Ingegneria civile strumenti culturali fondamentali per l'inserimento nel mercato del lavoro a livello internazionale, o per l'accesso a ulteriori corsi di specializzazione (es. Master) da svolgersi all'estero.

Profilo Generico

Funzione in un contesto di lavoro
La figura professionale di riferimento per il Corso di laurea magistrale in Ingegneria civile è un professionista cosciente e critico, qualificato per impostare, svolgere e gestire attività di progettazione anche complesse, che richiedono un approccio interdisciplinare, con spiccate capacità di proposizione progettuale e operativo/gestionale, in conformità alle metodologie più innovative dell’ingegneria civile.
Una figura professionale che possieda un ampio spettro di conoscenze e competenze che gli consentano autonoma capacità di analisi e di risoluzione di problematiche ingegneristiche con la conseguente possibilità di inserimento, nel contesto nazionale ed internazionale, sia nel mondo del lavoro sia in quello della ricerca e dello sviluppo.
Le funzioni professionali dei laureati magistrali in Ingegneria civile sono in primo luogo quelle legate alla progettazione, realizzazione, gestione, rilevamento, controllo e manutenzione delle costruzioni (edifici civili ed industriali), delle grandi opere (ponti, dighe, gallerie) e delle infrastrutture (vie e trasporti, sistemi di raccolta, distribuzione e smaltimento delle acque), ma anche quelle connesse all'innovazione tecnologica nel campo della produzione, alla progettazione avanzata di sistemi e componenti, alla pianificazione e alla programmazione, alla gestione di sistemi complessi. La loro attività può svolgersi anche in ambito europeo, unendo sinergicamente capacità e conoscenze tecnico-ingegneristiche a capacità organizzative e di coordinamento.
I ruoli che può assumere sono diversi, da prettamente tecnici (progettazione-concepimento delle parti e dell’insieme di un opera ingegneristica, direzione tecnica, calcoli di progetto) a gestionali (coordinamento delle attività di cui si compone un progetto, controllo degli aspetti amministrativi, legislativi, economici e costruttivi che lo caratterizzano). Tutte tali funzioni in ragione dell’esperienza maturata negli anni possono essere svolte a diversi gradi di responsabilità fino ad arrivare ai massimi livelli.

Competenze associate alla funzione
Il laureato dovrà quindi essere in grado, grazie ad una solida cultura di base e una buona conoscenza delle materie applicative fondamentali, di muoversi con competenza nei diversi settori dell'ingegneria civile, ma anche di operare con una particolare preparazione in alcuni ambiti specifici in modo da essere competitivo nella libera professione, nel mondo industriale e nelle imprese, nella pubblica amministrazione, anche in ambito internazionale.
In relazione alle funzioni sopra identificate l'ingegnere magistrale, al termine del percorso di studi dovrà essere capace di utilizzare le conoscenze e competenze ad esse correlate.
In particolare dovrà essere in grado di:
- progettare e verificare manufatti finalizzati all'utilizzazione delle acque, allo smaltimento delle acque pluviali e alla sistemazione idraulica del territorio;
- progettare infrastrutture ferroviarie e infrastrutture aeroportuali;
- applicare i principi fondamentali della meccanica delle terre ad alcuni problemi dell'ingegneria civile;
- calcolare strutture complesse (sezioni a spessore sottile, piastre, lastre, travi soggette a torsione non uniforme);
- risolvere problemi di dinamica lineare per sistemi discreti, tramite le tecniche di discretizzazione di semplici modelli strutturali e analizzare le risposte spettrali conoscendo i relativi riferimenti normativi;
- impostare una corretta modellazione strutturale e interpretarne i risultati grazie alla conoscenza del metodo degli elementi finiti applicato ai modelli della meccanica strutturale e alle strutture intelaiate;
- impostare l'analisi delle sollecitazioni sismiche nelle strutture, a partire dalla definizione del terremoti di progetto e applicare l'analisi modale;
- modellare le strutture metalliche; progettare elementi strutturali in acciaio intesi come componenti di strutture portanti di edifici civili ed industriali; conoscere le normative italiane ed europee di riferimento sulle strutture metalliche;
- progettare e calcolare strutture in cemento armato, acciaio e muratura, anche in relazione alla risposta sismica degli elementi strutturali; utilizzare criticamente programmi di calcolo automatico commerciali, per il loro dimensionamento;
- analizzare e verificare il comportamento sotto l'azione sismica delle costruzioni esistenti in muratura, analizzarne i dissesti, definire possibili strategie di intervento;
- saper condurre le analisi preliminari agli interventi sul costruito storico e conoscere le tecniche per gli interventi di conservazione, risanamento, adeguamento strutturale e funzionale.
Più in generale dovrà inoltre essere in grado di:
- progettare e gestire esperimenti di elevata complessità;
- utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari.

Sbocchi professionali
L'importanza delle funzioni e delle realizzazioni connesse all'operare dell'ingegnere civile, la larga diffusione di molte di esse, la rilevanza e l’attenzione crescente ai maggiori rischi naturali (in particolare sismico ed idraulico) e al recupero del patrimonio edilizio storico definiscono quindi ampi campi di attività.
I principali sbocchi occupazionali possono essere individuati in:
a. imprese di costruzione e manutenzione di opere, impianti ed infrastrutture civili;
b. studi professionali e società di progettazione di opere, impianti e infrastrutture;
c. uffici pubblici di progettazione, pianificazione, gestione e controllo di sistemi urbani e territoriali;
d. aziende, enti, consorzi e agenzie di gestione e controllo di sistemi di opere e servizi;
e. società di servizi per lo studio di fattibilità dell'impatto urbano e territoriale delle infrastrutture.

 Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT)

1. Ingegneri edili e ambientali - (2.2.1.6.1)
2. Ingegneri idraulici - (2.2.1.6.2)

Per informazioni sugli aspetti organizzativi del corso, modalità e lingua di erogazione della didattica ed obblighi di frequenza consulta il Regolamento didattico del corso.