INFORMAZIONI SU

Psicologia della percezione

Programma dell'insegnamento di Psicologia della percezione - Corso di laurea magistrale in Filosofia (2013/14)

Docente

Lucia Zanuttini

Crediti

6 CFU

Finalità

La percezione fornisce i contenuti alle attività cognitive che integrano l’informazione ed indirizzano le percezioni future. I problemi della percezione, che hanno radici filosofiche, sono stati affrontati per primi dalla psicologia quando si è proposta come disciplina sperimentale autonoma. Il corso, senza trascurare gli aspetti intermodali della percezione, dedicherà particolare attenzione alla visione - la modalità più cognitiva - adottando un approccio storico. Saranno considerati non solo i “modelli” della mente umana, ma anche l’ambiente e la struttura dell’informazione da esso resa disponibile.

Programma

Finalità

La percezione, “interfaccia tra la mente e il mondo esterno”, fornisce i contenuti ai processi cognitivi che, a loro volta, integrano l’informazione ed indirizzano le percezioni successive. I problemi della percezione, affrontati per primi dalla psicologia quando si è proposta come disciplina sperimentale autonoma, saranno introdotti secondo una prospettiva storica, presentando i diversi approcci teorici, talvolta tra loro contrapposti. Il corso, che terrà conto dei diversi sistemi sensoriali e degli aspetti intermodali della percezione, dedicherà particolare attenzione alla visione, la “modalità più cognitiva”. La lettura e la discussione di un classico della psicologia suggeriranno gli approfondimenti teorici.

Contenuti

a) Ciò che si conosce della “realtà” è mediato dalla luce e da un’immagine a due dimensioni (condizioni fisiche della visibilità); stimolati gli elementi fotosensibili sulla retina, una scia di attività neurale viene trasmessa in forma codificata, priva di ogni carattere iconico, alla corteccia cerebrale (condizioni fisiologiche della visibilità).

b) La luce – di natura puramente fisica – non cade sugli occhi di creature senza mente (condizioni psicologiche della visibilità). Verranno considerate la fenomenologia degli oggetti “solidi” e raffigurati, dello spazio reale e “virtuale”; la percezione degli eventi e del movimento, sia reale che "apparente".

c) La psicologia per comprendere i processi cognitivi che si manifestano nell'ambiente ordinario deve studiare “variabili ecologicamente importanti”; non vanno considerati esclusivamente i “modelli” della mente, ma anche il mondo reale nel quale gli individui agiscono e la struttura dell’informazione che la mente è predisposta ad incontrare.

d) La percezione è un’attività che ha luogo nel tempo, nel quale gli “schemi anticipatori” di colui che percepisce si confrontano con l'informazione offerta dall’ambiente. Il percettore, libero di aggirarsi nell'ambiente, è in grado di cogliere non solo gli aspetti puramente "geografici" degli oggetti e degli eventi, ma anche quelli espressivi.

Bibliografia

BRESSAN, P. Il colore della luna. Come vediamo e perché, Roma-Bari: Laterza, 2007, 192 pagine.

NEISSER, U. Cognition and Reality. Principles and Implications of Cognitive Psychology, San Francisco (CA): W.H. Freeman and Company, 230 pagine.

Per chi non fosse in grado di leggere l’originale :

NEISSER, U. Conoscenza e realtà. Un esame critico del cognitivismo, Bologna: Il Mulino1997, 228 pagine.

Ulteriore materiale didattico e suggerimenti bibliografici potranno essere forniti durante il corso.

Modalità d'esame

La prova d’esame consisterà nella discussione orale di due argomenti, uno relativo alla parte generale (percezione visiva) e l’altro alla parte monografica (conoscenza e realtà). Gli studenti dovranno dimostrare una conoscenza non superficiale dei testi in programma e la capacità di presentare, anche criticamente, gli argomenti trattati nelle lezioni. La valutazione finale terrà conto di eventuali contributi personali forniti durante il corso.