Sabato 2 luglio

10.00 - 12.00 Mente, macchina e libero arbitrio

L’idea che una macchina, prodotto dell’uomo, possa essere, al tempo stesso, un ente artificiale scientificamente dominabile e un sostituto perfezionato delle facoltà umane è un’idea che ha ormai una lunga storia: un’idea affascinante quanto confusa. Essa implica da un lato una visione di riduzionismo radicale nei confronti della natura della mente, dall’altro abbina tale riduzionismo a una visione quasi escatologica dei poteri della tecnologia, che mal si concilia con le premesse riduzioniste. È possibile dimostrare come la possibilità di un orizzonte tecnologico radicalmente aperto sia compatibile solo con una teoria anti-riduzionista che accetta proprietà emergenti sul piano ontologico. Al contempo l’accettazione di proprietà emergenti rende la mente irriducibile a ciò che intendiamo come ‘macchina’, rendendo anche obsoleta l’idea di un controllo teorico e di principio del creatore sulla ‘creatura artificiale’. Andrea Zhok (Filosofo, Università di Milano)

 

 

15.00 - 17.00 Sulla singolarità cognitiva

La vera vocazione del computer è la connessione di persone, macchine e cose a formare una Creatura Planetaria sede di un’intelligenza connettiva sempre più diffusa e raffinata. Già nel 1956 Pierre Teilhard de Chardin illustrò una prospettiva del genere e chiamò Punto Omega la fusione di tutte le intelligenze naturali e artificiali. Di recente Raymond Kurzweil ha parlato di Singolarità con riferimento a una vera e propria esplosione di intelligenza che coinvolgerà tutto l’Universo. Giuseppe O. Longo (Filosofo e matematico, Università di Trieste)

 

22.30-00.00 Aspettando Robot, Loggia del Lionello

Loggia dell'Innovazione

Idee e visioni attorno a qualcosa che verrà

Un progetto di Giovanni La Varra e Andrea Tabarroni per la Summer School di Filosofia diretta da Luca Taddio; con la collaborazione di Lara P. G. Gallonetto e Elisabetta Paviotti

Come i personaggi di Beckett attendiamo perplessi che la tecnologia faccia il passo che, al momento, ha solo promesso. Che uomini e donne di sintesi, esseri biomimetici, condividano con noi lo spazio e il tempo, la dimensione pubblica e quella domestica.

“Aspettando Robot” è una serata rassegna di idee e sguardi sul futuro che viene, un modo per aggredire questa attesa e iniziare a sviluppare forme di pensiero per prepararsi a questa convivenza.

Viene chiesto a imprenditori, storici, filosofi, architetti, ingegneri, artisti, giornalisti, scrittori, di raccontarci come si può stabilire una forma di relazione con il mondo che viene.

I Robot hanno iniziato a farci delle domande, è il caso di cominciare a immaginare delle risposte.