INFORMAZIONI SU

Programma Corso integrato di Diagnostica integrata

Guida ai programmi del CdL in Tecniche di laboratorio biomedico


Obiettivi formativi del corso integrato

Fornire un’adeguata conoscenza dei principi teorici delle più diffuse metodologie diagnostiche, delle loro applicazioni e le conoscenze di organizzazione di laboratorio per la gestione delle indagini di routine e di urgenza anche in considerazione della diagnostica applicata alle malattie a larga diffusione e di quelle rare.

 

Modulo: Patologia clinica

SSD MED/05

Docente: Stel Giuliana

 

Il corso si propone di fornire allo studente la conoscenza dei principali parametri biochimici associati alla valutazione delle condizioni patologiche degli organi principali.

 

Programma

-introduzione al corso; definizione e finalità della Patologia Clinica

-generalità sulle principali tecniche di misura usate in un Laboratorio di Analisi Cliniche

-marcatori del profilo epatico

-marcatori della funzionalità renale

-indicatori dell’equilibrio idro-salino

-marcatori del profilo cardiaco

-indicatori del metabolismo lipidico

-indicatori del metabolismo glucidico

-plasmaproteine specifiche di quadri patologici

-marcatori della funzionalità tiroidea

-principali marcatori tumorali sierici

-test di screening prenatale per Trisonomia 21

-associazione test di laboratorio con varie patologie

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali.

 

Modalità d’esame

La valutazione del profitto sarà effettuata mediante prova scritta comprendente domande a risposta aperta.

 

Testo/i di riferimento

Saranno fornite agli studenti copia delle slides.

Panteghini M. Interpretazione degli esami di laboratorio. Piccin ed. 2008

Laposata Michael. Medicina di Laboratorio. Ed italiana a cura di Roberto Verna. Piccin 2012.

 

 

Modulo: Biochimica clinica

SSD BIO/12

Docente: Cauci Sabina

 

Il corso si propone di fornire un’adeguata conoscenza dei principi che guidano nella scelta delle indagini di laboratorio e nella correttezza delle procedure analitiche, dei criteri fondamentali di organizzazione di un laboratorio di analisi biomediche con i criteri di suddivisione funzionale e/o logistica nella rete dei servizi ospedalieri.

 

Programma

Accuratezza delle misure di Laboratorio. Introduzione alle analisi cliniche. Affidabilità delle misure di medicina di laboratorio. Qualità delle misure di laboratorio e sicurezza del paziente. La valutazione dell’errore nella fase pre-analitica, analitica e post-analitica. La qualità nelle misure di laboratorio: documento di consensus della Conferenza di Stoccolma IUPAC, IFCC,WHO sulla qualità delle misure di laboratorio. Errore totale analitico ed errore totale complessivo di laboratorio. Valutazione e standardizzazione dell'errore pre-analitico. Imprecisione analitica e variabilità biologica. Punto omeostatico. Variabilità intra- (Vi) ed inter-individuale (Vg). Metodi analitici con performance di variabilità analitica CVa minima, desiderabile e ottimale definite in base alla variabilità individuale CVi. Algoritmo per il calcolo della Variabilità Totale (CVt) in base alla CVi e CVa. Come incide la CVa sulla CVt. Esercizi. Qualità analitica nella "fase analitica". Come definire i traguardi di qualità analitica. Differenza fra esattezza ed accuratezza. Definizione dei livelli desiderabili, minimi, ed ottimali per imprecisione, bias ed errore totale in base alla variabilità biologica. Esercizi. Variabilità biologica informazioni derivate. Numero di prelievi necessari per la valutazione del punto omeostatico in base alla variabilità individuale ed analitica. Esercizi. Esempi di studi scientifici recenti per la determinazione della variabilità individuale e di gruppo di alcuni analiti, definizione dei relativi traguardi di qualità analitica ed informazioni derivate.

Il laboratorio biochimico nelle malattie del fegato. Brevi cenni sulle caratteristiche e funzioni del fegato. La detossificazione da xenobiotici. Ruolo del glutatione. Stress ossidativo. Prove di funzionalità epatica: esami di primo livello (Liver Function Tests, LFTs). Uso degli esami di laboratorio per differenziare le diverse patologie epatobiliari, strategie generali. Il significato della misura della bilirubina. Dosaggio della Bilirubina totale, bilirubina coniugata e non coniugata. Intervalli di riferimento. Iperbilirubinemia diretta ed indiretta, significato ai fini diagnostici. Come si differenzia l'ittero da emolisi, da ittero da colestasi e da danno epatocellulare. Significato della misura della bilirubina e dell'urobilinogeno nelle urine nella valutazione del profilo LFTs. Le transaminasi sieriche come indicatori di danno epatocellulare. Significato clinico, intervalli di riferimento ed interpretazione dei risultati della misura della alanina amminotransferasi (ALT) e della aspartato amminotransferasi (AST) nel siero. Come interpretare l'aumento lieve, medio o elevato di ALT e AST. Significato del rapporto AST/ALT. Profilo seriale delle trasaminasi e della bilirubina in casi clinici di epatopatia acuta. Indicatori di colestasi: gammaGT (GGT) e Fosfatasi alcalina (ALP). Significato clinico, intervalli di riferimento ed interpretazione dei risultati della misura della GGT. Informazioni combinate con valori delle transaminasi. Significato clinico, intervalli di riferimento ed interpretazione dei risultati della misura della ALP totale. Come differenziare i diversi isoenzimi della ALP in base alla stabilità termica. ALP di origine epatica, ossea e placentale. Saggi immunoenzimatici per la ALP ossea. Come interpretare l'aumento lieve, medio o elevato di ALP e GGT. Profilo combinato di biomarcatori nelle colestasi intra ed extraepatiche, epatiti acute, insufficienza epatica, cirrosi. Biomarcatori e severità della cirrosi, il Child–Turcotte–Pugh (CTP) score.

Biomarcatori di danno del miocardio. Importanza del laboratorio bioclinico nelle fasi precoci di AMI. Caratteristiche, sensibilità, specificità, valore prognostico dell'esame nel siero di mioglobina (Myo), creatin chinasi (CK) totale e frazione CK-MB. Significato del CK-MB index. Le troponine cardiache. Significato diagnostico e prognostico di Myo, CK-MB, cTnI e cTnT. Indicazioni IFCC per i valori di riferimento di Myo, CK-MB e Troponine. Significato della misura degli indicatori tardivi: latticodeidrogenasi (LD), rapporto LD1/LD2,e catene leggere e pesanti della miosina cardiaca.

Esempio di messa a punto di un metodo biochimico per la diagnostica clinica: le troponine cardiache. La misura della concentrazione della Troponina cardiaca I e T secondo le indicazioni delle linee guida IFCC del 2007 (aggiornate nel 2010) ai fini della diagnosi di danno miocardico. Come l'imprecisione totale di un test analitico influenza l'uso clinico del test. Variabilità di risultati ottenuti con i diversi saggi commerciali per la determinazione della cTnI e cTnT. Come l’imprecisione a concentrazioni vicine al cut-off influenzano il numero di misdiagnosi. Insidie e cause di variabilità pre-analitiche ed analitiche. Il problema della stabilità dell'analita. Scelta degli epitopi. Definizione e determinazione del limite del bianco (LoB), limite di detection (LoD), limite di quantificazione (LoQ). Come ha influenzato l’abbassamento del LoD dei saggi hs-cTn. Problema degli interferenti ed anticorpi eterofili. Armonizzazione saggi commerciali per le troponine, dati 2012.

Nuovi biomarcatori per la valutazione del rischio CVD: omocisteina (Hcy) e proteina C reattiva (CRP). Fattori di rischio modificabili e non modificabili per patologie cardiovascolari, cenni. Omocist(e)ina: cenni sul ruolo biologico, relazione con i livelli di folato e vitamina B12. Modalità di misura della omocisteina totale. Differenze fra i metodi HPLC e i moderni metodi immuno enzimatici. Il problema degli intervalli di riferimento per la Hcy. Valori di Hcy a seconda dell'età, del genere, dell'etnia e dello stile di vita (fumo, caffè, alcool). Quando e come utilizzare i saggi per la omocisteina. Iperomocisteinemia moderata, intermedia e severa. Stili di vita ed alimentazione che inducono livelli elevati di omocisteina; odds ratio(ORs) relativi all'effetto protettivo di valori bassi di omocisteina. Rischio di mortalità da malattia cardiovascolare, rischio di esiti avversi in gravidanza e rischio di demenza senile associati a livelli progressivamente elevati di omocisteina. Dati biochimici sperimentali su giovani donne italiane in funzione dello stile di vita: influenza sui marcatori biochimici omocisteina, folato, creatinina. Proteina C reattiva (CRP): cenni sulla struttura e ruolo biologico. Dalla scoperta della CRP all'uso diagnostico di questo biomarcatore. Biomarcatori dosabili nel sangue per la fase acuta. Perchè la CRP sta soppiantando altri esami come la VES. Intervalli di riferimento della CRP. Evoluzione dei test per la CRP; differenze fra i test tradizionali per la CRP a bassa sensibilità ed i saggi con limite di detection molto basso per il dosaggio della CRP ad alta sensibilità (hsCRP). Profilo lipidico. Valutazione del rischio CVD nuove tabelle con inclusione livelli hsCRP. Effetti delle pillola contraccettiva sui livelli di hsCRP in giovani donne italiane.

Biomarcatori sierici nelle patologie tiroidee. Quadro generale dei biomarcatori nelle patologie tiroidee. Dosaggio degli ormoni tiroidei. Sensibilità, efficienza, sensibilità analitica, riproducibilità dei saggi per T4, FT4, T3, FT3, TSH. Significato della misura dei biomarcatori sierici nell'iper- ed ipo-tiroidismo clinici e subclinici. Uso del test T4 e TSH per lo screening neonatale. TSH in gravidanza e nella popolazione anziana. Evoluzione dei saggi di laboratorio per il dosaggio del TSH. Il problema del limit of detection e della armonizzazione dei saggi commerciali. Dosaggio anticorpi anti-tiroidei: anti-TPO. anti-Tg. anti-TRAb. Combinazioni di esami di laboratorio utili per la diagnosi e per il decorso dell'iper- ed ipotiroidismo. Differenze fra ipotiroidismo primario e secondario (centrale). Profili di biomarcatori sierici nei diversi tipi di tiroidite. Biomarcatori nella tiroidite di Hashimoto, tiroidite post-partum, morbo di Graves (Basedow).

Biomarcatori nella omeostasi dell'osso. Dosaggio della vitamina D. Dosaggio a scopo diagnostico di calcio, fosforo e vitamina D. Brevi cenni sulla omeostasi ossea. Regolazioni combinate calcio, paratormone, vitamina D, calcitonina. Condizioni preanalitiche ed analitiche per la determinazione della calcemia: calcio totale e calcio libero. Iper- ed ipo-calcemia. Dosaggio del fosfato nel siero. Casi di iper- ed ipo-fosfatemia. Dosaggio della vitamina D. Problemi analitici: dosaggio di 25(OH)D oppure 1,25(OH)2D. Le forme D3 e D2, altri metaboliti interferenti come epi3. Il problema del legame alla proteina DBP. Performance di saggi di tipo HPLC, immunoassay o massa. Valutazione della accuratezza di saggi commerciali per il dosaggio della vitamina D dati da letteratura del 2012. Importanza del recettore VDR. Cenni sulla rilevanza dei polimorfismi del VDR in campo patologico.

Riepilogo con esercizi di interpretazione di profili di esami di laboratorio in casi clinici.

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali interattive.

 

Modalità d’esame

Esame scritto con domande a risposta aperta.

 

Testo/i di riferimento

Antonozzi Italo, Gulletta Elio. Medicina di Laboratorio Logica e Patologia Clinica. Piccin 2013.

Laposata Michael. Medicina di Laboratorio. Ed italiana a cura di Roberto Verna. Piccin 2012.

Da consultazione:

Galzigna, Plebani. Biochimica clinica generale. Piccin ed. 2010.

Panteghini M. Interpretazione degli esami di laboratorio. Piccin ed. 2008

 


Modulo: Metodi e tecniche di diagnostica integrata

SSD MED/46

Docente: Cannarsa Nicola

 

L’Insegnamento offre agli studenti i fondamenti della diagnostica integrata, le metodologie e le strategie operative per una corretta presa in carico dei campioni biologici.

Al termine dell’Insegnamento, lo studente è in grado di:

Riconoscere le non idoneità più comuni;

Identificare e gestire le procedure correttive più idonee;

Riconoscere e applicare le strategie preanalitiche più efficaci per le diverse matrici biologiche;

 

Programma

Fase Preanalitica, gli interferenti più comuni, gestione del rischio, il controllo di qualità.

 

Modalità di svolgimento

Lezioni frontali.

 

Modalità d’esame

Scritto con domanda a risposta aperta ed eventuale colloquio orale.

 

Testo/i di riferimento

Antonozzi Italo, Gulletta Elio. Medicina di Laboratorio Logica e Patologia Clinica-Piccin 2013.

Biochimica clinica generale - Piccin ed. 2010.