Cittadinanza, istituzioni e politiche europee
Il Corso di Studio prepara a operare nelle situazioni economiche, giuridiche e politico-sociali aperte dalla cittadinanza europea e dalle misure messe in atto dalle istituzioni dell’Unione europea. Il percorso forma sia competenze tecniche sia una sensibilità culturale che renda capaci di declinare la cittadinanza europea secondo le diverse identità europee locali e nazionali e di mediare i contesti multiculturali generati dalla globalizzazione.
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La cittadinanza europea comporta diritti nuovi resi effettivi dalle istituzioni europee con misure a sostegno delle attività produttive e commerciali, delle funzioni istituzionali e amministrative a tutti i livelli, dello sviluppo sociale nel segno dell’inclusione e delle pari opportunità. Tali misure intersecano situazioni sociali molto diverse, in Europa, dove identità storiche connotano fortemente i vari territori, dando vita a effetti diversi in luoghi diversi. La mobilità interna, poi, genera multiculturalità, rendendo ancora più caleidoscopico l’effetto delle misure istituzionali. Per esercitare i diritti della cittadinanza europea, così, non è sufficiente conoscere le norme e le istituzioni europee, ma è anche necessario saperne prevedere e interpretare gli effetti nei diversi contesti regionali e nazionali.
Il CdS è una laurea magistrale e vi si accede con una laurea triennale che garantisca una preparazione adeguata in almeno due delle aree disciplinari pertinenti. L’ammissione è subordinata ad una verifica delle competenze individuali.
Il percorso di studio include insegnamenti di area giuridica (diritto privato e pubblico in una prospettiva comparata e diritto dell’Unione europea), di area economica (integrazione economica europea, management dei programmi europei), di area politico-sociale (filosofia politica, scienza politica, sociologia), di area storica (storia del pensiero politico e dell’economia in Europa) e di area linguistica (le lingue di lavoro dell’UE, con un’enfasi sui temi della comunicazione). Aree specifiche del diritto, dell’organizzazione istituzionale e aziendale, del pensiero socio-politico e della storia potranno essere approfondite costruendo anche percorsi di studio personalizzati. La laurea magistrale forma ad un approccio interpretativo e qualitativo alle scienze sociali e richiede lo studio di due lingue e culture europee, diverse dall’italiano. Inoltre, essa prepara alle attività pratiche grazie a tirocini e workshop organizzati in partnership con istituzioni e agenzie che operano nel contesto della cittadinanza e dell’integrazione europea.
Il CdS, promosso dal Dipartimento di Scienze giuridiche (DISG) con la partecipazione di docenti provenienti da altri Dipartimenti dell’Ateneo (in particolare dal Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società - DILL), è impartito in italiano e in inglese: questo permette di acquisire la terminologia fondamentale delle materie giuridiche e di quelle socio-politiche in entrambe le lingue. Il CdS può essere frequentato anche da studenti lavoratori, fuori sede o con famiglia, in quanto è erogato in modalità didattica mista (il 20% delle attività didattiche sono online).
I laureati possono trovare occupazione in realtà pubbliche e private, che operano a tutti i livelli, da quello locale a quello internazionale, in funzioni per le quali si richieda la conoscenza delle istituzioni e delle normative europee e si debba declinare la cittadinanza europea in contesti particolari. I ruoli vanno dalla progettazione europea, alla gestione di fondi europei, alla organizzazione di procedure e attività che applicano normative europee e le implementano nei contesti nazionali e regionali. I laureati possono anche proseguire gli studi nell’abito dei dottorati di ricerca in discipline giuridiche, socio-politiche, storico-filosofiche ed economiche.
Il CdS risponde a un’esigenza sentita in Friuli Venezia Giulia, sia dal punto di vista formativo sia da quello lavorativo. In Regione non esistono altri corsi di LM-90 e, nell’Università di Udine, non sono presenti nemmeno CdS affini.
L’esigenza del mondo del lavoro è sentita sia nel settore pubblico, dove si prospetta un forte turn over nella PA nei prossimi anni, sia in quello privato, dove le aziende sono sempre più coinvolte nelle dinamiche europee, anche se operano solo localmente, soprattutto in una regione come il Friuli Venezia Giulia, che confina con due Stati membri dell’UE.
Il CdS si distingue dalle altre LM-90 presenti in Italia perché declina gli Studi europei all’insegna della multiculturalità, sfruttando la vocazione transfrontaliera e la particolare sensibilità dell’Ateneo friulano al tema del plurilinguismo e alla valorizzazione delle minoranze.
Il Dipartimento di Scienze giuridiche, più in particolare, ha già una consolidata esperienza nella trattazione di temi relativi alla cittadinanza europea, sia dal punto di vista della ricerca che da quello della didattica: tra l’altro, esso offre il Master Erasmus Mundus “Euroculture”, organizza annualmente una Summer school su “Consumer’s rights and market regulation in the European Union” e ospita varie attività didattiche nell’ambito dell’azione Jean Monnet.
Il CdS è nato e viene svolto con la collaborazione di diversi enti pubblici e privati, sia amministrativi che di ricerca, che operano sui temi delle politiche europee. Esso verrà presto integrato da un programma di doppio titolo con partner della Germania e del Regno Unito e offrirà a tutti gli studenti opportunità per sviluppare significative esperienze internazionali.