La fonderia del Seminario Vescovile di Verona e la produzione bronzistica nella Cisalpina romana: infrastrutture logistiche, tecnologia, reti di diffusione e uso dei manufatti.

PRIN 2022 - Scorrimento | DIUM - Resp. Ludovico Rebaudo

Abstract

Il progetto ha due obiettivi: 1) indagare nei suoi aspetti infrastrutturali, tecnologici e storico-culturali la produzione di bronzi, specie sculture monumentali ed elementi decorativi per l’architettura, nella Cisalpina romana durante la prima età imperiale (vedi B.1.2); 2) trasferire i risultati della ricerca alle istituzioni museali che collaborano al progetto, cooperando alla valorizzazione dei contesti e dei manufatti (B.1.4).

Organizzazione del lavoro.

Il progetto si articola in 4 parti: 1) La fonderia del Seminario Vescovile Maggiore di Verona; 2) Il corpus dei bronzi della Cisalpina; 3) La filiera produttiva, la rete di distribuzione, l’uso dei bronzi; 4) L’esposizione, la valorizzazione e la comunicazione della produzione e dei manufatti nei musei di Verona.

Contenuti e metodi.

Il caso di Verona presenta due elementi di eccezionalità: 1) la fonderia sotto i cortili del Seminario Vescovile è il più grande impianto produttivo di questo tipo dell’Italia romana e forse dell’Occidente dell’Impero; 2) i musei cittadini (MATR, MAN-Ve) posseggono il nucleo più numeroso di frammenti di statue bronzee di età romana proveniente da un singolo sito. Poiché l’analisi chimica e tessiturale collega la quasi totalità dei nuclei al distretto geologico di Verona, esiste per la prima volta la possibilità di correlare degli specifici manufatti a uno specifico luogo di produzione. Strumento della correlazione sarà l’esame archeologico e analitico dei residui terrosi e metallici provenienti dagli impianti della fonderia. I dati ricavati in termini di soluzioni tecnologiche, organizzazione del lavoro e varianza delle leghe nel tempo forniscono il quadro per una campagna mirata di analisi di manufatti scultorei e architettonici di tutta la Cisalpina mediante tecniche microinvasive (specialmente, ma non esclusivamente, LIPS/LIBS e altri tipi di spettroscopia ottica di fluorescenza). Il cross-matching dei dati analitici con le ipote-si tradizionali su base contestuale e storico-artistica fornisce il quadro per un nuovo studio d’insieme: reti di approvvigionamento, localizzazione degli impianti di produzione, vie di diffusione dei manufatti, modi e implicazioni dell’esposizione nei contesti pubblici e privati.

Partenariato

  • Università di Padova - Dipartimento dei Beni culturali: archeologia, storia dell'arte, del cinema e della musica
  • Università di Udine - Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale
  • CNR Firenze - IFAC

Gruppo di lavoro

  • Ludovico Rebaudo
  • Matteo Cadario
  • Antonio Dell'Acqua

Importo del progetto

Importo totale dell’intero progetto   Euro 49.968,00
Contributo MUR Uniud                   Euro 35.580,00
Cofinanziamento Uniud                  Euro 14.388,00

Durata

  • Inizio progetto: 04/02/2025
  • Fine progetto: 03/02/2025