Banche dati citazionali: Scopus e Web of Science

 

L'Area Biblioteche da anni sottoscrive l'abbonamento alle due principali banche dati citazionali internazionali: Scopus e Web of Science.
Accanto a queste due banche dati a pagamento esiste anche un motore di ricerca noto in ambito accademico: Google Scholar.

Questi strumenti consentono di mettere in relazione fra loro le pubblicazioni presenti - in modo da conoscere il numero delle citazioni ricevute - e, soprattutto, di valutare produttività e impatto di autori, gruppi di ricerca e le loro pubblicazioni grazie ai cosiddetti indici bibliometrici.

I più significativi indici bibliometrici sono l'Impact Factor (IF) e l'h-index.

L'Impact Factor è l'indice più vecchio e famoso.
È stato elaborato nel 1955 da Eugene Garfield ed è attualmente di proprietà del Web of Science Group, settore dell'azienda Clarivate Analytics.
Esso misura l'impatto di una rivista nello specifico settore disciplinare calcolando il valore medio di citazioni ottenute dagli articoli di una rivista nell'arco dei due anni precedenti.

L'h-index (o indice di Hirsch dal nome del fisico argentino professore all'Università della California che lo ha inventato nel 2005) è un indice utilizzato per misurare la produttività di un autore, basato sia sul numero delle sue pubblicazioni che sul numero di citazioni ricevute.

 
Dal momento che non esiste un'unica banca dati che comprende tutte le pubblicazioni scientifiche di tutti i settori, l'indice varia in relazione alla banca dati scelta per cui l'indice di Scopus può essere diverso da quello di Web of Science, come anche di Google Scholar.