INFORMAZIONI SU

Obiettivi e sbocchi professionali

Di seguito sono riportati gli obiettivi formativi specifici, gli sbocchi professionali e una breve descrizione del progetto formativo del corso di laurea in Scienze dell'educazione (classe L-19 - Scienze dell'educazione e della formazione)

Il Corso di Studi in Scienze dell’Educazione presso il Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società (DILL) dell’Università degli Studi di Udine nasce dalla consapevolezza di due aspetti tra loro intrecciati:
- la centralità dell’azione educativa nel raggiungimento degli obiettivi strategici dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile promossa dalle Nazioni Unite;
- la rilevanza in tale direzione della figura professionale dell’educatore socio-pedagogico, anche nella sua specifica declinazione di educatore nei servizi educativi per l’infanzia.
Il Corso di Studi mira, pertanto, a formare i due specifici profili professionali dell’educatore professionale socio-pedagogico e dell’educatore dei servizi educativi per l’infanzia, offrendo loro una solida formazione culturale, scientifica e professionale.
Il Corso si caratterizza, durante il primo anno, per una formazione comune nelle materie di base e caratterizzanti, che si articola nel secondo e terzo anno in percorsi specifici relativi ai due curricoli, con una sempre più spiccata connotazione professionale, grazie alla presenza di laboratori e tirocini mirati per i due profili/curricoli.
Sia il percorso generale che l’articolazione dei laboratori e dei tirocini sono stati costruiti anche grazie a un proficuo confronto con le parti interessate del territorio, che hanno fornito utili suggerimenti in merito all’organizzazione dei tirocini obbligatori, nonché ampia disponibilità alla co-progettazioni degli stessi e ad accogliere i tirocinanti del Corso .
I profili professionali formati dal Corso di Studi sono, come già anticipato, quelli dell’educatore professionale socio-pedagogico (secondo quanto previsto dalla Legge del 27 dicembre 2017, n. 205, art. 1, commi 594-600 e successive modifiche e integrazioni) e dell’educatore dei servizi educativi per l’infanzia (secondo quanto previsto dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, art. 14, comma 3 e dal Decreto ministeriale 378/18).
Per quanto concerne gli sbocchi occupazionali, i futuri laureati potranno operare nei servizi e nei presìdi socio-educativi e socio-assistenziali del territorio, nei confronti di persone di ogni età, con riferimento ad esempio agli interventi con minori, giovani, famiglie e adulti in situazione di vulnerabilità e/o marginalità, con anziani, con migranti.
Per quanto riguarda, nello specifico, i laureati del curricolo per educatore nei servizi educativi per l’infanzia, questi potranno altresì operare in strutture pubbliche, private o del Terzo settore del territorio in servizi educativi per l’infanzia quali nidi e micronidi, sezioni primavera e altri servizi integrativi che concorrono all'educazione e alla cura delle bambine e dei bambini e soddisfano i bisogni delle famiglie (spazi gioco, centri per bambini e famiglie, servizi educativi in contesto domiciliare).
Il Corso di Studi si distingue, fra l’altro, per una specifica attenzione a tematiche quali l’inclusività, l’equità, il plurilinguismo, l’interculturalità, trasversali rispetto ai già richiamati obiettivi strategici dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, prefiggendosi in tal modo di offrire ai futuri laureati un percorso di formazione che tenga in particolare considerazione le specifiche esigenze dei servizi e contesti educativi di un territorio come quello del Friuli Venezia Giulia da sempre caratterizzato da una grande ricchezza ed eterogeneità culturale e linguistica.

Il corso di laurea mira a offrire ai futuri educatori una formazione che garantisca una solida base culturale e scientifica comune e allo stesso tempo un’adeguata preparazione nell’ambito dei due specifici profili professionali in uscita.
Al termine degli studi i laureati dovranno aver acquisito:
- conoscenze di base dei presupposti e principi epistemologici, teorici e metodologici dell’area delle scienze dell’educazione e delle altre aree disciplinari rilevanti per la professionalità dell’educatore, nonché – per quanto concerne il curricolo per educatore dei servizi educativi per l’infanzia – con specifico riferimento alla prima infanzia;
- competenze operative e capacità di contestualizzare tali principi dal punto di vista sia storico sia sociale al fine di comprendere criticamente le dimensioni dei processi educativi, incluse le dimensioni di genere, generazionali, culturali, nonché – per il curricolo per educatore dei servizi educativi per l’infanzia – con specifico riferimento alla prima infanzia;
- conoscenze teorico-pratiche nelle metodologie della ricerca per analizzare la complessità dei contesti educativi, decodificare i livelli della domanda formativa, evidenziare le risorse presenti in una ottica di comunità educante, nonché – per il curricolo per educatore dei servizi educativi per l’infanzia – con riferimento ai servizi educativi rivolti alla fascia 0-3 anni;
- abilità e competenze progettuali, metodologiche, organizzative, comunicativo-relazionali, anche nel lavoro di team e rete, per elaborare, gestire, documentare, valutare progetti educativi di comunità e individuali in ottica inclusiva, plurilingue, interculturale e di equità, nonché – per lo specifico curricolo – nei servizi e contesti educativi per prima infanzia;
- abilità e competenze progettuali, metodologiche, organizzative, comunicativo-relazionali, nell’ambito nei processi e progetti di apprendimento permanente nonché condotti mediante ambienti e strumenti digitali, anche – per quanto concerne lo specifico curricolo – con possibile riferimento a temi relativi all’educazione per la prima infanzia;
- conoscenze nell’ambito delle scienze dell’educazione rivolte alle varie fasi dello sviluppo (in particolare, per il relativo curricolo, per quanto riguarda la fascia 0-3 anni), nonché alle diverse età della vita (inclusa l’età adulta e l’invecchiamento) al fine di individuare i bisogni formativi della diversa utenza e progettare interventi educativi nell’ottica del ciclo di vita;
- il possesso fluente, in forma scritta e orale, di almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano, anche in riferimento alla specificità dei contesti educativi, nonché dei contesti plurilingui e interculturali;
- il possesso di adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell'informazione anche tenendo conto delle loro ricadute nel lavoro d’equipe e di comunità, nonché in relazione a condizioni di emergenza educativa.
Al fine di raggiungere i suddetti obiettivi, il CdS prevede una pluralità di attività formative finalizzate a offrire agli apprendenti la possibilità di esplorare le varie dimensioni che caratterizzano le figure dell’educatore professionale socio-pedagogico e per i servizi educativi per la prima infanzia. Nell’arco del triennio le attività formative del CdS si sviluppano, anche con l’obiettivo di promuovere gradualmente una sempre maggiore consapevolezza critica e autonomia da parte dello studente, nel senso di una progressiva professionalizzazione e caratterizzazione sui due curricoli.
Dopo un primo anno caratterizzato da una solida formazione comune nelle materie di base e caratterizzanti (pedagogiche, psicologiche, antropologiche, geografiche) – sempre in ogni caso orientata alla costruzione della futura professionalità di un educatore capace di “leggere” la complessità dei contesti professionali odierni – nel corso del secondo anno il percorso si articola nei due curricoli specifici finalizzati a formare le figure professionali previste in uscita dal corso. Il piano formativo del secondo anno è disegnato, infatti, al fine di fornire – seppur sempre all’interno di una cornice comune fornita dalla progettualità culturale e scientifica del CdS – una preparazione specifica per i due profili dell’educatore nei servizi educativi per l’infanzia e dell’educatore socio-pedagogico. A tal fine sono previsti insegnamenti mirati negli ambiti pedagogico, psicologico, sociologico e delle discipline volte all’inclusione delle persone disabili. A questi insegnamenti si aggiungono nel corso del secondo anno anche alcuni laboratori professionalizzanti specifici per i due curricoli, nonché una prima tranche di tirocinio che costituisce una prima occasione per gli studenti di avvicinarsi alla pluralità dei possibili contesti professionali.
I diversi aspetti preparati nei primi due anni del percorso, trovano compimento nel corso del terzo anno, che appare fortemente caratterizzato da una precisa attenzione ad accompagnare e sostenere il processo di sempre maggiore autonomia nella scelta e nell’apprendimento da parte degli studenti, nonché di crescente consapevolezza professionale degli stessi, anche in una prospettiva preparatoria alla transizione al mondo del lavoro. In questo senso il pilastro del terzo anno è l’esperienza del tirocinio obbligatorio diretto (da svolgersi nei servizi del territorio, che hanno assicurato massima disponibilità a co-progettare il tirocinio stesso e ad accogliere i tirocinanti in contesti specifici ai due curricoli del corso). Tale tirocinio è affiancato da insegnamenti e laboratori sia specifici (sulla progettazione e documentazione degli interventi), sia comuni ai due curricoli (sulle competenze digitali e di imprenditorialità), anche in vista di un possibile collegamento con la predisposizione dell’elaborato previsto per prova finale del percorso. Infine, grazie alla possibilità offerta dai crediti a scelta libera, gli studenti possono durante il terzo anno personalizzare/completare il proprio percorso di formazione a seconda degli ambiti culturale, scientifico e professionale di specifico interesse, nonché in relazione ai diversi possibili contesti/settori di intervento professionale.

Educatore professionale socio-pedagogico
Funzione in un contesto di lavoro:
L’educatore professionale socio-pedagogico è una figura professionale riconosciuta dalla Legge del 27 dicembre 2017, n. 205, art. 1, commi 594-600 e successive modifiche e integrazioni; infatti, ai sensi del comma 595 dell’art. 1 della Legge del 27 dicembre 2017, n. 205, la qualifica di educatore professionale socio-pedagogico è attribuita con laurea L-19 e ai sensi delle disposizioni del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65. Secondo il comma 594 del Legge del 27 dicembre 2017, n. 205, art. 1 l’educatore professionale socio-pedagogico opera nell’ambito educativo, formativo e pedagogico, in rapporto a qualsiasi attività svolta in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, in una prospettiva di crescita personale e sociale, secondo le definizioni contenute nell’articolo 2 del decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13, perseguendo gli obiettivi della Strategia europea deliberata dal Consiglio europeo di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000.

Competenze associate alla funzione:
L’insieme delle conoscenze, abilità e competenze anche trasversali che, acquisite nel corso di studi, sono abitualmente esercitate nel contesto di lavoro dell’educatore professionale socio-pedagogico, comprendono:
- capacità di analizzare i processi e problemi educativi, il contesto socioculturale e organizzativo e i bisogni educativi e formativi dell’utenza;
- capacità di progettare, programmare e gestire interventi educativi sulla base di adeguati metodi, strumenti e attività di tipo educativo, inclusivo e interculturale;
- capacità di lavorare in gruppo (anche multiprofessionale) e di relazionarsi in modo efficace con utenti e colleghi, anche in collaborazione con le diverse agenzie della comunità educante;
- capacità di documentare l’azione educativa attraverso adeguati strumenti di riflessione condivisa con l’equipe, con l’utenza e con il territorio/comunità educante;
- capacità di valutare ex ante, in itinere ed ex post gli interventi educativi attraverso adeguati metodi e strumenti di monitoraggio e verifica, anche in un’ottica di comunicazione con i vari portatori di interesse e di eventuali processi di nuova progettazione.

Sbocchi occupazionali:
Ai sensi della Legge del 27 dicembre 2017, n. 205, art. 1, comma 594 e successive modifiche e integrazioni, l’educatore professionale socio-pedagogico potrà operare nei servizi e nei presìdi socio-educativi e socio-assistenziali, nei confronti di persone di ogni età, prioritariamente nei seguenti ambiti: educativo e formativo; scolastico; socio-assistenziale, limitatamente agli aspetti socio-educativi; della genitorialità e della famiglia; culturale; giudiziario; ambientale; sportivo e motorio; dell’integrazione e della cooperazione internazionale.

Educatore dei servizi educativi per l’infanzia
Funzione in un contesto di lavoro:
Si tratta di una figura che opera nell’ambito dei servizi educativi per l’infanzia i quali, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, sono articolati in nidi e micronidi, sezioni primavera, servizi integrativi che concorrono all'educazione e alla cura delle bambine e dei bambini e soddisfano i bisogni delle famiglie (spazi gioco, centri per bambini e famiglie, servizi educativi in contesto domiciliare). Ai sensi del Decreto ministeriale 378/18 l’educatore dei servizi educativi per l’infanzia, in una prospettiva di lavoro collegiale e di confronto con le famiglie, predispone i contesti educativi, progetta e realizza attività volte a sviluppare, nelle bambine e nei bambini da 0 a 3 anni di età, le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, in un adeguato ambiente affettivo, ludico e cognitivo, garantendo pari opportunità di educazione, di istruzione, di cura, di relazione e di gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali.

Competenze associate alla funzione:
L’insieme delle conoscenze, abilità e competenze anche trasversali che, acquisite nel corso di studi, sono abitualmente esercitate nel contesto di lavoro dell’educatore dei servizi educativi per l'infanzia, comprendono:
- capacità di analizzare i processi e problemi educativi, il contesto socioculturale e organizzativo e i bisogni educativi di bambine/i da 0 a 3 anni e famiglie nell’ambito dei servizi educativi per l’infanzia;
- capacità di progettare, programmare e gestire, nell’ambito dei servizi educativi per l’infanzia, interventi educativi sulla base di adeguati metodi, strumenti e attività di tipo educativo, inclusivo e interculturale;
- capacità di lavorare in gruppo e di relazionarsi in modo efficace con bambine/i e famiglie, nonché con i colleghi nell’ambito dei servizi educativi per l’infanzia, anche in collaborazione con le diverse agenzie della comunità educante;
- capacità di documentare l’azione educativa attraverso adeguati strumenti di riflessione condivisa con il team, con le famiglie e con il territorio/comunità educante;
- capacità di valutare ex ante, in itinere ed ex post, attraverso adeguati metodi e strumenti di monitoraggio e verifica, interventi educativi svolti nell’ambito dei servizi educativi per l’infanzia (anche in un’ottica di comunicazione con i vari portatori di interesse e di eventuali processi di nuova progettazione).

Sbocchi occupazionali:
L’educatore dei servizi educativi per l’infanzia è una figura che potrà operare in strutture pubbliche, private o del Terzo settore nei servizi educativi per l’infanzia i quali, a sensi del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, sono articolati in nidi e micronidi, sezioni primavera, servizi integrativi che concorrono all'educazione e alla cura delle bambine e dei bambini e soddisfano i bisogni delle famiglie (spazi gioco, centri per bambini e famiglie, servizi educativi in contesto domiciliare). Inoltre, in quanto laureato nella classe L-19, l’educatore dei servizi educativi per l’infanzia consegue la qualifica di educatore professionale socio-pedagogico e potrà dunque operare anche nei contesti educativi che prevedono la figura dell'educatore professionale socio-pedagogico.

Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT)

  • Tecnici del reinserimento e dell'integrazione sociale - (3.4.5.2.0)